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BuoneIdee

Compiti per casa?

Ogni genitore, nonno, o tata che ha bambini che frequentano la scuola primaria sa che deve fare i conti con i compiti a casa. Sin dalla scuola elementare i compiti per casa sono un fattore quasi obbligatorio, anche se ci sono parecchi pareri discordanti  pro e contro.

Giusto o non giusto, questa è la realtà e con questa mamme, papà, nonni e tate, ma soprattutto bambini, devono fare i conti.

Oggi vedremo alcuni modi per trasformare questo obbligo in un’attività che possa aiutare tutti noi a crescere e soprattutto come non trasformare il momento dei compiti in una guerra all’ultimo sangue.

Una volta compresi i meccanismi che stanno alla base dei comportamenti che trasformano i compiti in incubi o torture, non dovrai più avere paura di aprire il diario al rientro da scuola dei tuoi figli e il tempo passato insieme sui libri, o magari in casa, mentre i bambini fanno i compiti da soli e tu ti dedichi alle tue attività, acquisterà una qualità decisamente migliore.

Ci sono alcuni fattori fondamentali che dobbiamo avere presente nell’affrontare la questione compiti per casa con i nostri figli:

  • Ognuno di noi vive in una realtà separata
  • Ognuno di noi, al di là del proprio pensiero, possiede una saggezza innata
  • Siamo tutti, bambini compresi, in grado di apprendere

E infine, punto molto importante, e chi di voi ha già letto gli articoli precedenti di questo blog sa che è il presupposto fondamentale alla base di ogni azione

  • Agiamo al nostro meglio quando in noi c’è quiete e chiarezza mentale.

Vediamo ora cosa significa tutto ciò e perché è così importante per non litigare più con nostro figlio o nostra figlia quando devono fare i compiti nel fine settimana.

Cos’è una realtà separata?

Ognuno di noi vede e fa esperienza della vita attraverso il proprio pensiero, è come se ognuno di noi indossasse una lente diversa che gli fa vedere e percepire ciò che accade all’esterno di se in modo diverso rispetto agli altri esseri umani. Ciò da origine alla differenza di opinioni.

Facciamo un esempio concreto: le ostriche. C’è chi quando mangia un’ostrica ne rimane disgustato per la consistenza molliccia, chi invece non sopporta il sapore forte di mare mentre altri ne sono talmente estasiati da definire l’esperienza simile ad un orgasmo.

Chi ha ragione?  Tutti e nessuno.

Ognuno ha una propria percezione, determinata da una moltitudine di fattori. Se l’essere umano fosse in grado di percepire la realtà oggettiva così com’è, non ci potrebbero essere idee diverse su un dato di fatto.

Provate ora a sostituire all’ostrica qualunque altra cosa, esperienza o persona…

Cos’è la saggezza innata e dove la troviamo?

Parto dalla risposta più facile, la saggezza innata è dentro di noi, da sempre e per sempre, in ognuno di noi, senza eccezioni. Non credete a chi vi dice che si acquisisce con la vecchiaia… esistono vecchi con una saggezza proverbiale, ma altri che sembra che l’abbiano persa da parecchio tempo, esistono giovani molto saggi e altri per i quali si potrebbe dubitare che la saggezza sia qualcosa di innato, che abbiamo tutti. In realtà la saggezza è una dotazione di fabbrica dell’essere umano, e tutti noi quando nasciamo, la possediamo e non possiamo liberarcene, ne perderla. Però possiamo ignorarla, non sentirla, contrastarla. Ed è quello che facciamo spessissimo.

Ogni essere umano quindi nasce con la propria saggezza e i bambini piccoli ce lo dimostrano in ogni occasione; spesso siamo noi a non credere che ce l’abbiano e quindi non gli diamo possibilità di seguirla.

La saggezza ci conosce e sa cosa è giusto e cosa non lo è, sempre. Purtroppo la saggezza è anche molto discreta, ma per fortuna perseverante, non grida, non strilla, non sbatte i pugni sulla tavola per essere ascoltata, ma non si stanca mai di suggerirci ciò che è buono per noi e non si demoralizza se la ignoriamo, lei persevera e ci consiglia sempre.

Peccato che solitamente siamo abituati ad ascoltare la nostra parte razionale, con tutti i pensieri, dubbi, insegnamenti che abbiamo acquisito nella nostra vita, perché urla e grida molto più forte e non ascoltiamo il nostro “sesto senso”, il nostro “intuito” ovvero la nostra Saggezza innata.

Ci possono essere dubbi sul fatto che siamo tutti in grado di apprendere?

Credo proprio di no. E’ bene ricordare però che tanto più l’apprendimento avviene in un contesto piacevole, tanto maggiore e rapido sarà il risultato.

Conosci l’espressione accecato dalla rabbia?

Questa espressione è l’esempio migliore per comprendere che quando dentro la nostra testa viaggiano un sacco di pensieri e di conseguenza le nostre sensazioni interne sono irrequiete, non vediamo molto chiaramente la situazione per poter agire con lucidità.

Inizi ad avere qualche intuizione sul motivo per il quale spesso il momento dei compiti si trasforma in una lotta?

Condivi l’articolo con gli altri genitori che pensi possano trovarsi nella stessa situazione!

Ecco cosa avviene, almeno a casa mia, quando mi dimentico di tutto quello che so, o semplicemente sono più stanca del solito e parto col piede sbagliato.

Mio figlio è intento a giocare, si sta divertendo un mondo, è sabato pomeriggio, c’è magari anche il sole fuori in giardino e le voci degli amici in cortile entrano dalla finestra.

Io già immagino che non abbia assolutamente voglia di fare i compiti e con il tono già prevenuto di chi sa come andrà a finire gli dico: “Vai a fare i compiti!”. E lui secondo voi cosa risponde? “No, non ne ho voglia!”, oppure “Tra un po’ mamma, adesso devo finire questa costruzione lego da 197.385 pezzi”.

In questi casi, se io assumo l’aria da dittatore, alzo la voce e lo obbligo ad andare a fare i compiti, il risultato è che trascorreremo l’intero pomeriggio arrabbiati e nervosi l’uno verso l’altro.

Quando gli intimo di andare a fare i compiti, sto deliberatamente ignorando la mia saggezza, perché dai, non nascondiamoci dietro a un dito, lo sappiamo che è molto più divertente e piacevole andare a giocare al sabato pomeriggio con gli amici che stare in casa a fare i compiti di italiano o di matematica! E sappiamo anche che il desiderio più grosso per i nostri bambini in quel momento è andare a giocare.

Ma c’è di più!

Quando diamo un ordine, stiamo seguendo un pensiero nascosto che ci dice che noi genitori sappiamo cosa è giusto fare e i nostri figli non sono in grado di saperlo e quindi non sono in grado di agire correttamente.

Questo in realtà è il vero motivo, la ragione nascosta che sta alla base del nostro modo di agire, un pensiero di giudizio. Il giudizio che io sono capace e lui no.

Cosa accadrebbe se solo avessimo più fiducia nella saggezza innata dei nostri figli?

Se invece di dare ordini, spiegassimo le nostre ragioni e sperimentassimo fiducia nei confronti della loro saggezza e della loro capacità di azione, spesso vedremmo accadere il miracolo.

E cioè che anche se non vanno subito a studiare o a fare i compiti, dopo aver fatto ciò che per loro in quel momento era prioritario, troverebbero il desiderio, il modo e il tempo di fare i compiti. Perché il desiderio di fare bene, di riuscire, di essere la persona migliore possibile fa parte di ognuno di noi.

Troppo bello per essere vero?  Provare per credere.

Ma attenzione, non provare con l’idea che tanto per voi non riuscirà.

Provare partendo da una sensazione di fiducia vera che nasce dentro di voi e che vede la saggezza del bambino o del ragazzo.

La buona sensazione dentro di voi è lo spazio in cui accadono i miracoli, e se quella sensazione non c’è, difficilmente potrà avvenire il miracolo.

 

Quindi, non vi sto suggerendo di organizzare e architettare un piano per fare in modo che vostro figlio o figlia faccia i compiti spontaneamente. Sto puntando il vostro sguardo verso qualcosa di molto più importante:

Vedere la saggezza innata in ogni essere umano, bambini e ragazzi compresi. 

Quella saggezza che lo accompagna da quando nasce a quando muore e che se impara ad ascoltare, e che tu come genitore valorizzi e apprezzi, farà in modo che sappia cavarsela in tutte le situazioni e che sappia scegliere cosa è veramente giusto per se, anche quando l’intero gruppo di amici spinge in direzione contraria.

Per me la domanda cruciale si riduce a questo:

preferisci che tuo figlio esegua gli ordini o preferisci che sia in grado di discerne cosa è buono per lui in ogni occasione?

 

Se hai dubbi, curiosità o domande, scrivici o contattaci e saremo liete di leggerti, ascoltarti e risponderti.

monica@rendilopossibile.it o simona@rendilopossibile.it

    1 Comment

  1. Pingback: Mettere Attenzione nei Compiti a Casa – Rendilo Possibile

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