
Basta! Cambio Vita
Prima però prendi in considerazione almeno una di queste idee.
Siete ritornati al lavoro e il solo pensiero di riprendere la vita di sempre vi fa prendere un nodo allo stomaco? Anche voi pensate che l’anno, quello vero, inizi ora o a Settembre?
E allora che ve lo dico a fare, siete in buona compagnia.
Dopo questa recente lunga pausa o a volte dopo le ferie, tra il 25 Agosto e il 5 Settembre, ha di solito ufficialmente inizio il programma di tutti coloro che si dicono: BASTA, VOGLIO CAMBIARE VITA!
Niente più malumore da stress lavorativo prolungato, cibo buttato giù a caso e tempo divano. Ci vuole qualcosa di più quest’anno. E’ l’ora di cambiare lavoro, iscriversi in palestra e partecipare a quel test di ammissione all’Università che non avete mai fatto perché la vita nel frattempo è andata avanti. Insomma, state pensando a uno scossone, un modo per cambiare vita e aspirare a quel qualcosa che si avvicina molto al vostro sogno nel cassetto.
Se stai pensando che questo sia il classico articolo motivazionale e che adesso ti convincerò a metterti sulla giusta strada e dare vita a tutti i buoni propositi, ecco, continua a leggere potresti rimanere stupito da come toccherò l’argomento da un punto di vista totalmente inaspettato.

Se ancora non lo hai visto guarda Cambio Vita (guarda il trailer qui), commedia del 2011 molto americana in cui due uomini sui 40 per una combinazione magica scambiano la loro vita. Un single donnaiolo in cerca di stabilità si ritrova nel corpo dell’amico, uomo di famiglia perfettamente integrato nel modello di produttività a cui manca l’aria e viceversa.
Classico film da serata fredda, piovosa e da cervello in riposo, che sappiamo già in anticipo non essere il capolavoro di un genio creativo, ma che ci fa fare due risate. Sarà perché fa leva sulla fantasia che serpeggia nella testa di quasi ogni adulto, di mollare tutto e cambiare vita? Può darsi.
Cosa sappiamo fino ad adesso del cambiamento?
1. Pensiamo che il cambiamento sia qualcosa di estremamente difficile e complicato, perché nella nostra testa compaiono ombre di sostanziali e rivoluzionarie differenze tra la vita che conosciamo da sempre e quella che desideriamo.
2. Viviamo nell’idea che l’erba del vicino sia sempre più verde, per cui iniziamo a desiderare ardentemente una nuova vita solo perché la nostra ci sembra un gioco difettoso.
3. Pensiamo che una volta che tutto sarà diverso, avremo molti meno problemi e potremo stare meglio.
Insomma se pensi che la tua realizzazione come persona, dipenda dall’avere o non avere una laurea, essere o non essere in forma e ottenere o non ottenere il lavoro dei tuoi sogni, sei perfettamente allineato a quello che sappiamo tutti del cambiamento.
Se almeno una volta nella vita hai avuto un pensiero del genere, vai, continua sei sulla strada giusta e se pensi che qualcuno dei tuoi amici possa pensarla nello stesso modo, usa i bottoni in fondo all’articolo e condividi il post!

Per quel che ne so, ogni lunedì ( parola simbolica che rappresenta il ritorno alla routine) è duro per tutti, nessuno escluso. E credetemi se vi dico che se anche domani, per magia, foste catapultati nel vostro mondo ideale, passato il primo momento d’euforia in cui appare magnifico ed entusiasmante persino il riordinare, tornerebbero ad esistere i momenti di noia, di tormento e di fatica.
L’illusione magnifica di vivere in una realtà perfetta, nonostante razionalmente, da adulti maturi sappiamo non esistere, ogni tanto torna a farci visita intrattenendoci con idee che appaiono talmente reali e sacrosante che quando le condividiamo con i nostri vicini, ci sentiamo pure dare ragione.
Certo eh, che dici, con quel milioncino sul conto si potrebbe tirare un po’ il fiato, no?
Sì e no mi tocca dire. Sì perché nel caso in cui ci fossero delle difficoltà, potrebbero essere sanate facilmente. No perché una volta abituati all’idea di avere un nuovo livello economico, si applicherebbero le stesse logiche antecedenti all’entrata straordinaria.
Chi è fedele nel poco, lo è anche nel molto. Chi non sa gestire il poco, non sa gestire neanche il molto.
E allora lascia che ti dica una cosa:
Sarebbe fico ottenere dalla vita tutto quello che desideri ma niente potrà mai aggiungere un grammo di gioia in più alla tua vita. Potresti avere maggiori comodità, mangiare cibo migliore, avere più potere e vestirti meglio, ma ciò non cambia in essenza quello che sei.
Neanche nel caso, udite udite, ottenessi il lavoro della vita e realizzassi il sogno che giace mezzo morto nel cassetto.

Ora se hai letto fin qui, potresti chiederti perché mai io sia così disfattista e inviti le persone a rassegnarsi all’amaro destino. Potrebbe infatti sembrare che io viva una politica in cui i desideri profondi vadano a raméngo e via, rassegniamoci al destino predeterminato che qualcuno ci ha assegnato.
Ve bene, mi fermo, faccio chiarezza e ti dirò cosa penso in due punti che mi riesce meglio:
1. Tutti gli esseri umani tendono a vivere la vita che amano quando si sentono al sicuro e sono indisturbati. Ma non solo. Siamo progettati per godere della bellezza e vivere l’abbondanza.
Piccola nota al termine del primo punto, doverosa e necessaria per evitare malintesi e frustrazioni: in ogni caso, anche se a volte pensiamo esattamente il contrario, il senso di sicurezza e benevolenza sono esperienze interiori che non hanno niente (e lo ripeto: niente) a che vedere con le circostanze esterne. Potresti essere senza lavoro e sentirti al sicuro, malato e sentirti che tutto sommato ti sta andando bene, innamorato senza avere la sensazione di essere ricambiato.
2. I desideri profondi, quelli che fanno parte di te, dei tuoi talenti e del tuo modo unico di stare al mondo ti accompagneranno durante tutta la vita. Magari si trasformeranno sotto i tuoi occhi ma se togli tutto il superfluo rimarranno più o meno gli stessi e ti parleranno sempre con voce gentile e invitante.
Se fossi in te, smetterei di comparare i tuoi desideri con quelli degli altri ritenendoli più o meno nobili, migliori o peggiori. Eviterei di prenderla di punta, pretendendone la realizzazione istantanea e metterei sul piatto della bilancia che esistono molte strade che portano a Roma e fissarsi su una in particolare non è propio l’idea migliore che potessi avere. Quindi:

Avevo un sogno vent’anni fa, ma adesso l’ho chiuso in un cassetto.
Ma apriteli questi bauli carichi di desideri stantii per favore, fate prendere loro un po’ d’aria fresca e vedrete che la maggior parte di essi si aggiorneranno. Alcuni di loro si svuoteranno di senso, altri invece potrebbero parlarvi in maniera nuova e richiedere un “aggiorna percorso”, quella cosa bella che fa il navigatore quando avete sbagliato quel certo incrocio.
E allora state tranquilli, che se c’è qualcosa di veramente importante in quel baule, salterà fuori e vi troverà, vi guarderete negli occhi come due vecchi amici e vi ritroverete di nuovo sulla strada, un po’ consumati ma insieme.
Per cui se è proprio così importante riprendere gli studi dopo dieci anni e fare quel test di ammissione all’Università perché ti piace la sola idea di rimetterti a studiare, fantastico, hai il mio tifo in tribuna.
Ma se è solo un modo tra i tanti per dimostrare a te stesso che ce la puoi fare e che sei in gamba, oddio ecco, fossi in te farei un gigantesco passo indietro e guarderei la cosa da una bella distanza.
Infondo di che cosa abbiamo veramente bisogno?
Non ti buttare in fantasie da film, quelle di solito sono frutto di belle penne creative. Pensa semplice e segui sempre la miglior sensazione nel momento, è l’unica strada davvero attendibile che abbiamo.
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