//pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js
BuoneIdee

Come gestire i Pensieri Ossessivi?

Osservando il mare durante queste vacanze ho avuto un’intuizione su una faccenda particolarmente scottante: come poter gestire i pensieri ossessivi o i pensieri ansiosi? 

Ho lavorato su me stessa a lungo in passato per scoprire come poter gestire il mio pensiero e la mia tendenza ad avere costantemente pensieri ansiosi. Ero ossessionata dai miei stessi pensieri e tutti i malesseri che avevo, venivano ricondotti sempre alla mia abitudine di pensare ossessivamente, senza pausa.

Fortunatamente ho compreso un po’ di più riguardo ai Tre Principi e al meccanismo di creazione dell’esperienza umana e, grazie a questa comprensione, ho smesso di essere vittima della mia mente e del mio stesso pensiero. In questo articolo vorrei raccontarvi come funziona il nostro pensiero e soprattutto com’è che ci ritroviamo ad essere in balìa del nostro pensiero ossessivo e ansioso.

Lo farò raccontandovi un’esperienza che ho avuto durante queste ultime vacanze al mare e per la precisione a Portopalo di Capopassero.

 

Osservando il mare

Portopalo di Capopassero è il punto più a sud della Sicilia, là dove Ionio e Mediterraneo si incontrano. Ero seduta sulla spiaggia nella punta estrema più a sud della Sicilia e dell’Italia in generale. Pensavo e osservavo le correnti dei due mari che si incontrano e si incrociano, in alcuni punti sono particolarmente forti e imprevedibili.

Alcuni ragazzi stavano giocando a palla sul bagnasciuga, ad un certo punto il pallone, calciato con veemenza da uno di loro e sospinto ancora più lontano dal vento, è finito in mare e le correnti hanno iniziato a portarlo lontano dalla riva su cui stavano giocando.

 

Aggrapparsi ai pensieri ossessivi

Uno dei ragazzi è partito a nuoto all’inseguimento del pallone, con rapide bracciate lo ha raggiunto e acchiappato.

Tutto bene direte voi, dove sta l’intuizione? Ok, seguitemi ancora per un attimo.

Ora immaginate che il pallone siano i vostri pensieri ossessivi o di ansia e che la corrente rappresenti semplicemente la frequenza con cui questi pensieri si susseguono nella vostra testa.

Bene, ora torniamo in mare…

Il ragazzo era aggrappato al pallone e si dimenava con le gambe e un braccio per tornare a riva, tenendosi aggrappato con l’altro al pallone, ma la corrente lo trascinava sempre più lontano. Se lasciava andare il pallone per qualche secondo, riusciva a dirigersi verso riva usando entrambe le braccia, ma perdeva la palla, se la riacchiappava, la corrente era troppo forte e lo trascinava nella direzione opposta a quella in cui voleva andare lui.

Smettere di controllare il pensiero

Pensate alla riva dalla quale è partito il ragazzo come al centro, all’essenza, al benessere dell’essere umano a cui ognuno di noi aspira ed è qui che mi è venuta la riflessione.

Ogni volta che ci aggrappiamo ai nostri pensieri e la loro intensità aumenta come la corrente del mare con la palla, veniamo allontanati dalla nostra essenza, dal nostro centro, veniamo trascinati dai pensieri e ci sentiamo persi. Non appena ci stacchiamo dai pensieri, molliamo la presa e smettiamo di controllarli e di seguire i loro percorsi, in modo naturale riusciamo a riprendere il contatto con noi stessi e gradualmente siamo in grado di ritornare verso il nostro centro.

 

Paura di perdersi

Il ragazzo non ha voluto lasciar andare il pallone perché non conosceva il sistema delle correnti. Se avesse saputo come funzionano, non avrebbe avuto tanta paura di perdere la palla, perché avrebbe saputo che una corrente prima spinge verso il largo e l’altra spinge verso riva sulla sponda opposta. Tra le due rive ci sono poche decine di metri, il pallone avrebbe fatto un lungo giro in mare, per tornare a riva a poca distanza da dove era partito. Due salvatori sono dovuti quindi salire su un pedalò per andare a recuperare il ragazzo che, così aggrappato al pallone, nel tentativo di andare contro corrente, non riusciva a spostarsi dalla sua posizione.

Se avesse lasciato andare il pallone invece…

Lo stesso accade ad ognuno di noi, quando restiamo aggrappati ai nostri pensieri e vogliamo a tutti i costi gestirli e contrastarli, pensando che sia l’unico modo possibile o l’unica soluzione per non esserne sopraffatti, mentre invece…

Quando sappiamo come funziona il pensiero, quando ci ricordiamo che è nella natura dei pensieri il fluire e che se li lasciamo scorrere non sono pericolosi, non creano ansia, non diventano ossessivi, possiamo rimanere più in contatto con noi stessi e avere maggiore lucidità ed energia per scegliere la nostra direzione.

Hai avuto intuizioni o realizzazioni in questo periodo? Raccontacele qui nei commenti, ci interessano moltissimo!

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: