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BuoneIdee

Cosa significa Essere un Bravo Insegnante per me?

Il ruolo dell’Insegnante

Nel corso degli anni, ormai tanti ahimè, ho avuto occasione di incontrare molti insegnanti, a partire dalla scuola materna fino all’università, sia italiani che stranieri. E successivamente poi ho conosciuto insegnanti di crescita personale, insegnanti di discipline olistiche, fino ad arrivare agli educatori invisibili.

Quella degli educatori invisibili è stata una scoperta del tutto recente, che avrò modo di condividere più nel dettaglio prossimamente, ma è stata anche la chiusura di un cerchio magico.

Da diverso tempo avevo suddiviso nella mia mente gli insegnanti in due macro-aree: coloro che sanno e coloro che sono, ma non avevo colto quale fosse la magia di quelli che avevano rappresentato un ruolo importante nella mia vita.

Non so se è mai capitato anche a te, ma spesso, e all’università è stato il luogo in cui questa differenza mi è balzata all’occhio con più forza, ho trovato docenti preparatissimi con una competenza assolutamente impareggiabile, ma che non sono mai riusciti a trasmettermi il senso profondo di tutto quello che insegnavano, ho da loro imparato tantissime nozioni e basta. Il presupposto di questi insegnanti, formatori, docenti, educatori era “Io so molto più di te e quindi sono in cattedra e tu sei in una posizione inferiore perché sai molte meno cose di me“.

Risultato di questo approccio: finito l’esame ci si dimentica tutto.

L’Insegnante che è.

Con altri la storia è stata ben diversa. L’approccio, a partire dagli educatori invisibili, fino ai docenti universitari, passando per alcuni maestri olistici, è stato assolutamente l’opposto: “Io sono con te“, sembrava essere la loro dichiarazione di base, “tu puoi esattamente come e meglio di quanto posso io. Il mio compito è condividere con te le mie conoscenze e aiutarti a vedere la tua strada“. Da questi insegnati ho appreso tantissimo e ciò che ho appreso è ancora con me.

Una caratteristica simpatica e alle volte comica di questi docenti, è che odiano fare gli esami e dare giudizi in generale. Spesso hanno l’assistente che interroga su tutta la parte nozionistica e dal quale dipende buona parte del voto accademico, mentre loro provano gusto a confrontarsi con il tuo pensiero sull’argomento dell’esame, indipendentemente da quanto tu abbia studiato; vogliono solo essere certi che tu abbia riflettuto sugli argomenti, che ti sia fatto una tua opinione personale.

A parte gli esami e i voti, i tratti peculiari degli insegnanti, formatori, educatori che hanno fatto e faranno anche in futuro la differenza nella mia vita sono:

  • ⇒ hanno tutti il desiderio di condividere la loro opinione in modo aperto, democratico e accogliente
  • ⇒ non si pongono mai al di sopra dei propri studenti, non si sentono superiori, bensì in cammino con te
  • ⇒ insegnano attraverso il loro essere, più che con le loro competenze
  • ⇒ sono felici quando lo studente “supera” il maestro
  • ⇒ si mettono da parte ad un certo punto e ti invitano a proseguire da solo o con altri
  • ⇒ pretendono tanto, perché vedono in te il potenziale
  • ⇒ sono spesso imprevedibili perché non seguono uno schema definito, sono presenti nel momento e seguono il flusso di ciò che c’è, istante dopo istante

Sarà perché queste sono le caratteristiche che adoro in un formatore, quando ho letto la descrizione che Sydney Banks ne fa nel suo libro The missing link – Il tassello mancante (che verrà presto pubblicato in Italiano), ho capito che lui era la rappresentazione del vero Maestro.

C’è un’enorme differenza tra trovare la propria saggezza interiore e adottare le convinzioni altrui. Se si assume la convinzione di qualcun altro per sostituire un proprio convincimento, potrebbe verificarsi un temporaneo effetto placebo, ma non si è così trovata una risposta duratura. Tuttavia, se si sostituisce un vecchio convincimento con una realizzazione nata dalla propria saggezza interiore, l’effetto e i risultati sono superiori e permanenti.
Una cosa è ascoltare le parole del saggio e molto altro è esserne un seguace.
Qualsiasi buon insegnante non ti dirà mai di essere un loro seguace. Un maestro saggio cerca di far emergere la tua conoscenza innata.

Quando io e Simona abbiamo dovuto scegliere una linea guida a cui tornare, nei momenti agitati in cui rischiavamo e rischiamo tutt’ora di perdere la bussola, ci è venuta naturale la scelta di adottare il documento scritto dagli insegnanti Tre Principi sulla base degli insegnamenti di Sydney Banks, che trovi quasi integralmente nel nostro codice etico.

Questo è il punto relativo alle caratteristiche dell’insegnante:

1) La salute di chi aiuta

La cosa che qualifica un insegnante è riflettere e dimostrare le qualità di vita che i clienti desiderano (noi lo chiamiamo grounding ) e l’abilità dell’insegnate di condividere le sue comprensioni dipende dalla qualità della sua vita. Il percorso educativo dell’insegnante così come la sua esperienza e l’abilità di essere articolato potrebbe strutturare il suo grounding: è il valore più alto che un facilitatore può mettere sul tavolo.

Abbiamo imparato che la miglior via per aiutare la nostra efficacia come facilitatori è aumentare il nostro livello di comprensione, per guardare più in profondità nei Principi su base continuativa.

 

Ed ecco la chiusura del cerchio magico: credo che la massima espressione del bravo insegnante sia rappresentata dagli educatori invisibili: coloro cioè che per primi sono ciò che ambiscono ad insegnarti.

In secondo luogo sono in grado di trasmetterti con la propria essenza tutto ciò di cui hai veramente bisogno, ma restano da parte, una presenza invisibile che ti accompagna, sostiene, fa il tifo per te e ti incoraggia a trovare la tua strada e a partire per quella, quando ti senti pronto. Sono fuori dal quadro della tua vita, pur essendoci sempre, ogni volta che ne hai bisogno.

Chi è l’Insegnate secondo te?

Scrivicelo nei commenti!

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  1. Pingback: Il buon insegnante che può fare la differenza – Rendilo Possibile

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