
Crisi di Coppia Scrivere la Parola Fine
Come tornare ad essere innamorata di te stessa e della vita
Magari ci avete provato un sacco di volte. A lasciarlo dico, ma poi per un motivo o l’altro avete accettato di rivederlo e passare del tempo insieme. Vi siete dette che forse, con tutto quello che c’è stato, almeno proviamo a salvare l’amicizia.
Perché quando siete insieme, senza pensieri, senza proiezioni e senza menate state una favola.
Oh d’altronde, una crisi di coppia ci sta e prima di dimenticare un amore, quello importante, quello che vi ha segnato, pare normale fare un po’ di compromessi e il classico tira e molla.
Poi da vedersi ogni tanto e per una casta pizza, si passa al ti va di fare un salto da me stasera? et voilà, tutto è già come prima. Ci avete impiegato un anno per fare tutti i vostri passaggi interiori, e poi lui torna, con quella faccia della domenica, sdrammatizzando un po’ la vostra storia e voi ci siete cadute come pere cotte.
E poi, c’è la faccenda del tempo che scorre, dell’orologio biologico e i figli a cui dare una vera famiglia.
Pensieri sordidi che passano per la testa di chiunque, tranquilla.
Tempo dieci giorni (belli per carità) e la pace fatta, viene dimenticata.
Stesse scenate laddove presenti, stessi discorsi, stesse pretese. E te, sei di nuovo al punto di partenza, chiedendoti perché sei stata così ingenua.
Ci fosse almeno una regola o un libretto d’istruzioni che ti spiega quante volte e per quanto tempo occorre passare e ripassare dal punto di partenza, almeno una si metterebbe il cuore in pace. E invece, porca miseria, no.
Ho visto donne, dedicare anni e anni di vita a uomini che le hanno crocifisse. Niente di drammatico per fortuna, solo piccoli episodi di mancanza di amore quotidiano che mamma mia, sommati tutti insieme creano fratture micidiali.
Mentre ne scrivo, continua a venirmi in mente un bel libro, scritto da Roddy Doyle. Forse un tantino forte, ma scritto divinamente. S’intitola La donna che sbatteva nelle porte e se ve la sentite, potete acquistarlo qui, sono sicura che troverete dei passaggi molto ma molto umani. Io per dire mi sono completamente identificata nella protagonista e l’ho capita, l’ho capita davvero tanto, anche se non ho mai vissuto uno storia simile alla sua.
Ora, per quel che riguarda quelle fratture micidiali di cui accennavo prima, vorrei specificare che non esiste un limite di sopportazione pre definito. Ognuna ha la sua riserva di disponibilità e pazienza.
Da fuori siamo tutti bravi a dare consigli sensati e giusti, ma solo chi la vive da dentro sa quando arriva il momento in cui la misura è colma.
E state pur certe che quando l’ultima goccia cadrà, non ce ne sarà più per nessuno.

La domanda è: sì ma come? Come si fa a sprofondare in quello spazio in cui le decisioni prendono naturalmente forma?
Mi verrebbe da dire che proprio come quando ti concedi un po’ di divano alla sera, più che continuare a fare qualcosa, smetti di farla: sospendi il lavoro fino all’indomani, metti in pausa tutti i pensieri che ti girano in testa ed esisti solo tu, il tuo film, il tuo libro o la tua amica che paziente è venuta a casa, santa, per farti un té.
Tu vieni prima.
Vieni prima della tua storia d’amore, dei figli, delle cose da fare e di tutto il resto.
Nessuna persona al mondo può averti a cuore più di quanto tu stessa puoi fare da sola e quindi per dindirindina, amati. Pretendi la compagnia di sole belle persone, con cui passare del buon tempo insieme. Concediti il recupero, la ricreazione e fai qualcosa che ti piace solo per il gusto di farlo.
E poi, mettiti nella testa che non è nei tuoi poteri di essere umano risollevare qualcuno dalla penuria in cui vive.
Puoi amare, soccorrere e proteggere con tutte le buone intenzioni e vedere tutte queste attenzioni passare inosservate.
Quindi, mia cara amica, se stai aspettando che il tuo compagno un giorno si accorga di ciò che stai facendo e inizi a tenerti più in considerazione di come stia facendo oggi, sappi che potrebbe anche non succedere. E non perché lui è il cattivo e tu l’anima buona. Ma solo perché nel suo mondo, quello che sperimenta dentro se stesso tutti i giorni, non c’è spazio per il tipo di attenzione, amore e cura che senti di desiderare.
Non puoi pretendere alcun cambiamento nell’altro né con le buone né con le cattive.
Puoi piuttosto chiederti se quell’amore, quella persona merita un nuovo inizio ogni giorno e se la risposta è sì, smetti di leggere questo articolo e vai dal tuo uomo e amalo così com’è. Se invece la risposta è no, calma, non hai bisogno di spaccar tutto proprio ora. Aspetta che una buona sensazione emerga di nuovo e quando all’apice di un buon momento senti ancora che non hai voglia di ricominciare, è giunto il momento di considerare che aver finito i nuovi inizi è esso stesso un nuovo inizio.

Tra le cose migliori che possono accaderci nella vita, le botte di consapevolezza, sono le mie preferite.
Quando apri gli occhi e ti rendi conto che negli anni ti sei fatta carico di tutta una serie di cose solo perché lì per lì non hai trovato il tuo partner prontissimo per condividere il fardello della vita a due.
E allora hai preso tutto sulle spalle credendo che fosse quello il giusto modo; ti sei detta che così va il mondo e bla bla bla.
E poi apri gli occhi, in quei momenti di botta di consapevolezza e ti dici: ma com’è che oltre a farmi il mazzo, devo stare pure attenta a non alterare il suo umore, farmi vedere sempre disponibile ed evitare il muso lungo per non rovinargli la serata?
E questo accade nelle relazioni mediamente belle, quelle in cui di fondo le persone non si fanno così male da insultarsi, aggredirsi e mettersi in ridicolo.
Pensa a quelle più drammatiche.
Dunque, le botte di consapevolezza. Sì proprio quelle che da un momento all’altro ti fanno sentire che basta questa cosa non fa più per me. E insieme a questa intuizione, ecco che compare quella bella sensazione di coerenza e giustizia che rende tutto così chiaro e scontato.
Interessata a ottenere maggiori momenti di chiarezza e lucidità?
Preparati a una buona notizia e a una pessima.
Quella buona è che i ricalcola percorso (botte di consapevolezza altresì dette) arrivano spontaneamente appena si lascia la presa sul solito brusio interiore.
Quella meno buona è che la lucidità non la si può chiedere a comando. Per cui se la stai cercando, e ti stai sforzando per ottenerla, guarda so per certo che non arriverà. E non perché te la voglio tirare, ci mancherebbe, è solo che la lucidità o la chiarezza mentale non le otterrai con lo sforzo.
Io la vedo più come sprofondare sul tuo divano dopo una giornata lunga. Avere chiarezza mentale è un po’ come cadere in uno spazio in cui le decisioni prendono naturalmente forma.

E qui veniamo all’ultimo punto su cui desidero fare chiarezza.
Sapete tutte le lunghe discussioni in cui si pretende un confronto e si parla si parla di come la vedo io, di come la vedi te e poi tutto torna come prima?
Ecco, quelle. Avete già sentito?
Immagino di sì.
Mettetele da parte, queste discussioni. Non per sempre, non per tutto, ma smettete di creare conflitto su ogni cosa.
Tanto sapete già, ma ve lo ricordo, che una persona cambia solo nel momento in cui realizza, che vuole farlo veramente. Perché ne trova un beneficio effettivo, perché finalmente ne comprende il senso e ama le conseguenze di quel cambiamento. E soprattutto lo fa. Cioè smette di dire – sì lo faro alla prima occasione, o ragiona su come ottenere un cambiamento più rapido e durevole, ma semplicemente diventa un’altra persona.
Comportarsi in modo retto prevede essere retti, non dire che sarebbe fico essere retti se le condizioni fossero diverse, non so se mi spiego.
E quindi donne, dopo aver preso la parola su questa faccenda molto ma molto spinosa, vi consiglio una chiamata a me o a Monica per chiarire definitivamente la cosa e iniziare a fare due passi dentro alla vostra esperienza senza più pregiudizi e conclusioni vecchie e stantie.

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