
Eliminare l’Ansia e trovare la Quiete.
Sì, ma come?!
Come fare a sbarazzarsi dall’ansia e trovare finalmente un po’ di quiete?
Sembra che uno degli stati più frequenti attualmente sia l’ansia, quella assurda agitazione che ti prende e ti stringe petto e gola, ti annebbia la mente e ti fa girare in tondo in preda ad una frenesia incontrollabile e quantomai inconcludente.
Capire l’ansia per eliminarla
Per poter eliminare l’ansia è utile andare dietro le quinte, toglierle la maschera e vederla per ciò che è veramente. Perdonami la semplicità, che ad uno sguardo superficiale potrebbe essere scambiata per banalità, ma sono costretta a constatare che l’ansia è un eccesso di pensiero, niente di più. Riesce a combinare un sacco di guai quando si traveste da gravoso stato d’animo con il quale fare i conti, ma se gli togli la maschera, sei in grado di vederla anche tu per quella che è.
Faccio un esempio personale, così ci capiamo più in fretta:
Ci sono settimane in cui mi sembra di rincorrere l’agenda e ho la sensazione di essere tirata in tutte le direzioni senza poter avere un minuto libero per fare quello che desidero o che mi sembra utile, faccio, faccio, faccio tanto, ma la lista di attività da fare sembra non calare e intanto una montagna di altre cose si accumula, tra cui la polvere, i panni da stirare, la spesa da fare, le fatture da caricare, i solleciti da inviare, i libri da spedire, i biglietti da prenotare eccetera eccetera eccetera. Quando guardo a tutto questo mi assalgono migliaia di pensieri non solo su ciò che devo fare, ma anche sul poco tempo che mi rimane, su cosa accadrà se non farò tutto, su ciò che mi diranno a casa, in ufficio, i clienti, i fornitori… e ciliegina sulla torta, il pensiero dei pensieri, il senso di colpa per le mie ottocentocinquanta milioni di inadempienze e la mia inadeguatezza. Al termine di tutto ciò la botta di ansia è garantita.
Cosa me ne faccio di quest’ansia?
Compreso che l’ansia è solo un accumulo di pensiero, e compreso che sono io il pensatore e creatore di questi pensieri, e dato il fatto che il pensiero non è la Realtà assoluta, ma solo la mia visione del momento di una determinata situazione, (e non dimenticarti che capita a tutti di avere un po’ di prosciutto sugli occhi ogni tanto, soprattutto se siamo stanchi), posso scegliere due strade:
Strada a): continuare a nuotare contro le onde di pensiero ansioso auto-prodotto.
Strada b): immergermi sotto le onde, andare a fondo e fare una cosa alla volta al meglio delle mie possibilità, lasciando che le onde-pensiero facciano un po’ quello che vogliono.
La sai una cosa? ogni volta che mi immergo, smetto di sentire il fragore delle onde, smetto cioè di prestare attenzione ai miei pensieri, l’ansia si affievolisce e la lista di cose da fare si riduce più rapidamente.
Come trovo la quiete sotto l’ansia?
Nel breve video qui sotto, ti racconto come Dicken Bettinger ha descritto la possibilità di raggiungere uno stato di quiete senza sforzo nel suo libro Coming Home.
Questo è uno spezzone della registrazione di uno degli incontri del laboratorio virtuale Basta Catene!, nel quale ci occupiamo di toglierle il superfluo, ad esempio il rumore (per usare un eufemismo!) creato dall’ansia, per ritrovare noi stessi; e direi che scoprire che sotto le onde ci siamo noi in uno stato di quiete (quindi lucidità, chiarezza, amore, pace, buone sensazioni, connessione, salute, benessere e un sacco di altre piacevoli conseguenze) è una bella scoperta.
Spero di esserti stata utile. Se hai domande, falle pure nei commenti qui sotto. Altrimenti vieni a scoprire le prossime date di partenza della nuova edizione del laboratorio Basta Catene!