
Il Business è disumano
Può apparire una frase sensazionalistica, in realtà “Il Business è disumano” è la realizzazione di una neo-imprenditrice con la quale stiamo lavorando.
L’entusiasmo di un neo-imprenditore
Dopo un primo periodo di grande entusiasmo per la sua nuova attività come imprenditore, ha avuto una battuta d’arresto e ha chiesto aiuto per fare chiarezza sulla situazione.
Parlando della soddisfazione personale e di come poter coniugare le capacità imprenditoriali ai sentimenti e ai valori di ogni individuo, ha avuto un’intuizione di cui si è sorpresa e spaventata.
Ho avuto un pensiero: il mondo del business è disumano! Sarà per questo che mi sono resa conto ora che non mi piace? E quindi è per questo che non riesco ad avere successo?
Ragione e Sentimento nel Business
C’era qualcosa di diverso nel tono della sua voce tra la prima parte del discorso e la seconda. L’intuizione del business inumano era profonda, intuitiva e proveniva da uno spazio di grande chiarezza interiore, mentre tutto il resto era un tentativo intellettuale di dare una spiegazione razionale alla sua situazione di difficoltà contingente.
Al di là dell’insieme di pensieri, convinzioni, esperienze e livello di comprensione che hanno portato la neo-imprenditrice ad avere questa realizzazione, ciò su cui mi vorrei soffermare è il fondo di verità che ho visto in questa frase.
Chiariamoci: il mondo del business è disumano non è una verità assoluta, ma è il modo in cui lo ha inteso la mia cliente fino ad ora e come lo sperimentano molte altre persone ad esserlo.
Quando e perché può essere disumano il mondo del business?
Ciò che ho visto è che l’essere umano è contemporaneamente un essere spirituale e un essere materiale; appartiene al mondo della non-forma e a quello della forma. (Detta così potrebbe sembrare vaneggiate, ma non lo è, seguimi!).
Sydney Banks nel suo libro Il Tassello Mancante lo definiva in questo modo:
Nel mondo illusorio del pensiero, molti credono che il sé interiore sia Dio e il sé esterno sia il corpo. Ma posso assicurarti che il sé interiore e il sé esterno sono la stessa cosa.
I tuoi occhi devono vedere al singolare, se desideri trovare la verità.
Quando comprenderai questo, vedrai attraverso la dualità illusoria della vita.
Spesso nel mondo degli affari, della finanza, all’interno delle aziende si agisce senza essere consapevoli di questa dualità. Ci si comporta come se gli esseri umani fossero esseri materiali e basta, dimenticandosi dell’esistenza di una parte importante che è lo spirito o, per dirla in altre parole, di quell’energia senza forma che è alla base della vita stessa.
Valutando l’esistenza di un individuo dallo stipendio, dalle ore lavorate, dalla quantità del PIL che ha prodotto, è facile scivolare nell’illusione che esista solo il mondo della forma.
Eppure pre me, e non credo di essere la sola, avere un grosso stipendio, una posizione di prestigio e far fatturare all’azienda milioni di euro non è sufficiente per vivere a pieno. Magari non riusciamo ad identificare la causa della nostra lieve o forte insoddisfazione, ma percepiamo che c’è qualcosa che non va.
Non per questo condanno il mondo imprenditoriale e degli affari, ma faccio una riflessione, che è allo stesso tempo un invito e un augurio.
Risvegliamoci, andiamo oltre la superficie, cerchiamo di sentire la vita pienamente e non prestiamo attenzione solo alla confusione urlante dei nostri cervelli e delle nostre convinzioni. Andiamo oltre il nostro pensiero.
Ascoltiamo anche i segnali più sottili, a volte apparentemente scomodi, che provengono dal profondo di noi, là dove siamo veri, senza maschere, senza veli e senza dogmi imposti dal pensiero corrente.
Siamo molto di più di ciò che pensiamo.
Quando agiamo, lavoriamo e facciamo business partendo da quello spazio, possiamo creare imprese magnifiche e rispettose della vita, tutta.
Buon lavoro!