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Stories

Berlino Vissuta Sulla Mia Pelle

Sapete quando vi dicevo che avevo mandato un messaggio a Federica, quella mia amica che vive a Berlino e che avevo ritrovato casualmente in piscina?

Ecco lei. Nonostante le sue sudate carte la chiamino in continuazione, ha accettato di scrivere con me questo articolo e rispondere ad alcune domande che avevo in testa e che mi sono riportata a casa al rientro da questa magnifica città che è Berlino.

State dunque progettando un viaggio in Europa? Un week end di cultura, relax e buon cibo? Leggete anche il mio articolo sulle cose che ho amato di più di Berlino ma intanto potete divertirvi qua con me e Federica in questo bel post.

Chi sei e cosa ci fai a Berlino?

Mi chiamo Federica e sono dottoranda in biologia molecolare alla Freie Universität Berlin. Sono arrivata a Berlino la primissima volta a fine Dicembre 2010, dopo un viaggio in macchina di 15 ore da Firenze con un gruppo di amiche. Abbiamo festeggiato un capodanno alternativo e letteralmente nella neve. Sono tornata nel 2012 come studente Erasmus per il tirocinio della tesi magistrale e ho vissuto qui per sei mesi. In laboratorio mi sono appassionata alla ricerca e sono rimasta colpita dal fascino strano un po’ punk e decadente di questa citta’, cosi’ ho deciso di tornare nel 2014 in pianta stabile per il dottorato.

Come si vive a Berlino?

La risposta semplice a questa domanda difficile e’: a Berlino si vive (o almeno, io vivo) bene. Risposta articolata: c’e’ un rapporto di amore/odio fra me e Berlino, in cui alla fine prevale (quasi) sempre l’amore. Cose a cui non riesco ad abituarmi: gli inverni a -20 °C e le settimane intere senza vedere il sole; la rudezza di un certo tipo di tedeschi convinti che essere gentili sia un difetto (per fortuna non sono tutti cosi’), l’incuria in certe parti della citta’ (come accennavi pure tu); il grande numero di senzatetto per le strade e nella metro; il fatto che sia difficile coltivare rapporti a lungo termine perche’, non essendoci lavoro, la maggior parte delle persone rimane solo pochi mesi qui e poi si sposta; infine, la burocrazia in tedesco. Questo per quanto riguarda i contro.

Le cose che invece amo di Berlino: la grande liberta’ che si vive qui, che uno sia straniero, donna o queer si sente sicuro/a per le strade della citta’ a qualsiasi ora del giorno o della notte; la ricchezza di culture, Berlino e’ Babele, puoi conoscere persone da tutte le parti del mondo e saper parlare da 3 a 5 lingue per tanti qui e’ una cosa assolutamente normale; l’arte che si respira ad ogni angolo, non solo per la grande offerta di musei (per inciso, devi tornare a vedere l’altare di Pergamon quando sara’ restaurato. A me e’ piaciuto tantissimo anche se non posso fare a meno di pensare che si sono portati via un intero tempio…)

E infatti Federica a parte la bellezza che in quel museo si respira in ogni sasso, la questione che mi ponevo era: ma come diamine hanno potuto portare via resti di così tale grandezza? A parte la faccenda logistica, che per l’inizio del ‘900 non deve essere stata una cosa banale, ma pensa poi al furto culturale che come europei abbiamo fatto nei confronti di quei popoli

ma anche di gallerie, esibizioni, street-art e poi i concerti, la danza contemporanea ed il teatro…a poterselo permettere, uno uscirebbe tutte le sere; la musica elettronica e andare a ballare, i club qui non hanno niente a che vedere con le discoteche a cui siamo abituati in Italia; i segni lasciati dalla Storia (non solo il muro e le Stolpersteine che anche tu menzioni, ma anche le strade in cui edifici nuovi si alternano a quelli piu’ antichi e si indovina chiaramente dove sono cadute le bombe durante la guerra), senza contare il fascino malinconico delle case con i soffitti alti 3 metri, gli stucchi e il pavimento in legno; le domeniche rilassate con brunch e passeggiata fra i mercatini delle pulci a giro per la citta’; la cultura della bicicletta, del caffe’ e ovviamente quella della birra. Queste sono le cose che per me rendono Berlino speciale e che mi fanno vivere bene qui.

C’e’ anche da dire che per me venire qui ha rappresentato una grande possibilita’ dal punto di vista professionale (in Italia vengono offerti a volte posti di dottorato non retribuiti, una cosa ridicola) e anche se da italiana non sono d’accordo con la politica tedesca in Europa, devo ammettere che il sistema sociale qui funziona meglio che da noi in Italia. Spero di aver dipinto un quadro onesto, per quanto assolutamente soggettivo. Un mio amico italiano che ho conosciuto qui all’inizio mi diceva sempre che “Berlino ti tempra” ed e’ vero. Da abituarsi a macinare chilometri in bici ogni giorno e con ogni condizione atmosferica, a vivere al quarto o quinto piano senza ascensore o semplicemente imparare a comunicare in tedesco, Berlino ti spinge sempre oltre la zona di comfort. Pero’, a conti fatti, posso dire che per me ne e’ valsa la pena, Berlino e’ stata una grande avventura che mi ha fatto crescere e ha contribuito in larga parte a formare la persona che sono.

Perché la metro non ha nessun controllo, né tornello? ma soprattutto pensi che tutti abbiano la civiltà necessaria per pagare il biglietto?

E’ vero, le stazioni non hanno tornelli e si confida molto nel senso civico. La maggior parte delle persone fa il biglietto, alcuni no, ma i controlli non mancano. Nella U-Bahn (metro), S-Bahn (treni) e tram ci sono i controllori in borghese. Di solito sono dei tipi insospettabili, dall’aspetto piuttosto losco ed equivoco, proprio il genere di persona che diresti viaggia a nero. Finche’ non tirano fuori il cartellino e ti chiedono di mostrargli il biglietto! Ancora non so dirti se il fatto che le compagnie di trasporti scelgano apposta questi individui sia geniale o perverso. In ogni caso, funziona.

Il consumo dell’alcol mi ha davvero impressionato. Secondo te perché c’è così tanto attaccamento alla bottiglia?Ho trovato una città molto sporca, bottiglie, cartacce, bicchieri del caffé ovunque. Io credevo che i tedeschi fossero tra gli europei, le persone che più si avvicinava alla mia idea di civiltà, perché tutta questa incuria?

Altra domanda da un milione d’euro. Per quella che e’ stata la mia personale esperienza, ci sono tre ragioni per cui qui si beve piu’ che da noi in Italia. Per prima cosa, la birra e’ buona e costa poco, al ristorante, pure meno dell’acqua. In secondo luogo, il fattore culturale gioca a favore. La Germania la patria della birra ed e’ innegabile che bere faccia parte della cultura tedesca in generale. Ci sono pure massime a riguardo (“Bier ab vier”, dalle 4 del pomeriggio in poi si puo’ bere) e consigli d’uso (“Bier auf Wein, lass es sein/Wein auf Bier, das rat ich dir”, bere prima vino e poi birra fa stare male, birra e poi vino e’ OK). Infine, per i tedeschi bere aiuta a sciogliersi e ad essere piu’ estroversi. Per quanto riguarda il consumo di superalcolici a Berlino, bisogna aprire un capitolo a parte perche’ innanzitutto non sono solo i tedeschi a esagerare qui, bensi’ tutti quelli che vengono per fare weekend nella “party city” d’Europa. Ora, chi non ha mai bevuto troppo scagli la prima vodka, non mi sento nella posizione di fare la morale a nessuno. Pero’ sono d’accordo con te quando dici che la domenica mattina i marciapiedi sono pieni di immondizia. Per non parlare dei vetri che bucano le ruote della bici e delle pozze di materiale organico da evitare per la strada (scusa la crudezza dell’immagine). Questa incuria sfrenata si trova solo a Berlino, la gente del resto della Germania rimane allibita quanto noialtri. Il berlinese medio e’ in qualche modo abituato ed ignora ma non apprezza, te lo garantisco. Nota positiva sulla gestione non tanto dell’alcol, quanto dei suoi consumatori: i trasporti a Berlino sono attivi 24 ore al giorno nel weekend, una cosa fantastica, estremamente comoda e che evita che persone ubriache si mettano alla guida per strada. Aspetto il giorno in cui si vedra’ la stessa cosa anche da noi in Italia.

Cosa sono quei tubi blu o rossi che si trovano nei pressi dei cantieri?

I tubi sono un sistema di drenaggio ? Di piu’ non so quindi per maggiori informazioni ti rimando qui

Grazie Federica, per averci raccontato la tua storia, appena scendi a casa, hai un caffè pagato!

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