Carissima amica mia,
Come prima cosa ti voglio un bene pazzesco e so che questi avvenimenti ti hanno scombussolata un sacco.
Dato che per questa volta mi posso permettere il lusso di guardare le cose fuori dalla scena e non sono coinvolta direttamente in questa faccenda ho riflettuto moltissimo su quello che mi hai detto.
Ci sono effettivamente alcune cose su cui la mia attenzione si è fermata e su cui per un paio di giorni mi sono ascoltata.
La prima cosa riguarda la fiducia: un argomento sterminato di cui dovremmo parlare per giorni.
Nello spazio di questa lettera però vorrei chiederti: cosa significa per te fiducia? Cosa significa dare fiducia ai propri figli?
Per la maggior parte delle persone avere fiducia significa sapere che ciò che tuo figlio ti dice e ti promette corrisponde alla verità dei fatti.
Quindi se ti dice: “mamma, tranquilla, ti prometto che rimarremo in campeggio tutte le sere” vuoi che sia la verità, perché la ami e saperla al sicuro ti fa stare bene.
Poi scopri che per dimenticanza o forse per strategia (ma dai mamma è stata una dimenticanza), non ti è stata fatta menzione di una festa fuori dal campeggio proprio in quelle sere in cui, tranquilla mamma, stiamo in campeggio.
E allora arriva la paura e si fanno cose che a freddo non ci verrebbero mai in mente:
– Farsi dare il cellulare e leggere le chat, fregandosene del concetto di privacy e riservatezza. (Oh d’altrondronde io sono il genitore e ho la responsabilità, per cui in casi estremi posso avere il diritto di sequestrare tutto e controllare)
– Dire cose come: – hai tradito la mia fiducia, adesso sai quanto tempo impiegherai a riconquistarla?
– Tornare indietro sulla decisione presa e revocare la vacanza.
Allora io vorrei fare un passo indietro da questo comportamento e riflettere sul concetto di fiducia.
Cosa significa avere fiducia nei miei figli o nelle persone che amo?
E’ avere una fede assoluta, benevolente e cieca che i miei ragazzi e tutti gli esseri umani se in salute, sono dotati delle seguenti qualità:
– Riconoscere le situazioni di pericolo
– Sapersi autoregolare
– Fidarsi del proprio intuito
– Trovare delle soluzioni rapide e alternative per difendersi, attaccare e rimanere immobili
– Autoconservarsi
Se io ho fiducia dei miei figli, so che anche se fanno “cose sbagliate”, aggiusteranno il tiro all’istante non appena toccheranno quel punto assolutamente soggettivo in cui scatta quel ora è troppo. Appena lo toccheranno, impareranno a non sottovalutare più.
E tu potresti dire: non voglio che arrivi a sperimentare la paura di trovarsi in contesto pericoloso o sentirsi da sola e spaurita. Hai ragione, questa cosa fa ribrezzo ad ogni genitore sano di mente; eppure mi chiedo, abbiamo alternativa?
L’esperienza si crea con l’esperienza e non con il racconto di essa.
Poi c’è anche la sorte. Se stai leggendo questa lettera sai che sei stata fortunata.
Io sono qui perché quella volta che ho sorpassato una colonna di macchine ferme con il motorino mi è andata bene perché mi sono contusa solo una caviglia.
Alla mia amica, rimasta uccisa a 19 anni da un cretino che si era innamorato di lei le è capitato una sorte diversa.
Possiamo proteggere e controllare i nostri figli per sempre?
Tra un anno tua figlia avrà 18 anni e che farai, visto che è maggiorenne smetterai di preoccuparti?
No.
Certo, conosco dei genitori, amici miei, che hanno stretto il laccio fino a 17 anni e 364 giorni e poi hanno detto: che posso fare? Ora è maggiorenne, fa quello che vuole.
E io su questo mica sono tanto d’accordo. Tu che hai più di 30 e meno di 60 anni (ehm dai sono stata buona..) fai quello che vuoi? Assolutamente no.
Qualsiasi adulto è tenuto a rispondere delle proprie azioni: al proprio corpo, al partner, ai figli, al datore di lavoro e alla legge.
Mio figlio mi ha insegnato che a 18 anni ogni persona si conquista la propria libertà di agire e per ogni azione ne risponde personalmente davanti alla legge.
Sappi, che io come genitore di figlio maggiorenne, quando torna alle 5 di mattina, faccio un sospiro di sollievo appena sento le chiavi nella toppa e dall’anno scorso non è cambiato assolutamente niente nell’esperienza interiore che vivo, sapendolo in giro di notte su un cinquantino. E quando prenderà la macchina sarà uguale. Peggio, quando andrà in macchina con i suoi amici.
La mia scelta sulla fiducia non è fare il pelo e contro pelo a ciò che mi dicono, ma assicurami che loro sappiamo che io mi fido di loro: della loro capacità di scegliere, di riconoscere il pericolo o le situazioni ambigue.
Se loro sanno questo, automaticamente e naturalmente, penseranno alla loro protezione non come qualcosa che ti devono ma come qualcosa che riguarda la loro vita e la loro sicurezza.
Quando qualcuno ti racconta una bugia, nel caso in cui te l’abbia detta per davvero, non è perché vuole tradire un’intesa o una relazione, è solo che è la prima cosa che viene in mente per proteggere se stessi e l’altro.
Le bugie non sono altro che il ricorso a una realtà parallela che mantiene un equilibrio relazionale. Non c’è colpa ma solo una paura fottuta di deludere o allontanarsi da un modello.
E cosa può esserci di più tremendo per una ragazzina di diciassette anni con una famiglia super fantastica e una mamma come te?
Perdere l’affetto, la fiducia e la stima.
Ma dato che anche lei nel suo piccolo, ha il desiderio di espandersi ed esplorare (è insito in tutte le persone, soprattutto negli adolescenti) come può fare per salvare capre e cavoli?
Se tu metti confini stretti lei è doppiamente combattuta: rispettare i confini e tenere a bada questa voglia di fare? O fare, uscire dai confini, raccontare qualche piccola balla e viverla con la paura di deludere?
Vogliamo dei figli dibattuti o dei figli liberi?
Se avesse contestato le restrizioni sul campeggio e fosse quindi stata onesta, tu avresti accettato a mandarla?
Forse no.
Alla sua età, cosa altro poteva fare?
Quando io ho compiuto 18 anni, presi mia madre e le dissi che sarei andata in vacanza con il mio fidanzato. Non aprii un dialogo ma le imposi la cosa perché sapevo che non poteva più ostacolarmi.
E’ questo che vogliamo come genitori?
Vuoi che l’anno prossimo, esca da casa, dicendoti: vado in campeggio con i miei amici, tornerò alle 5 di mattina, come la mettiamo ora?
Dimmi che no.
Ascoltala, senti cosa vuole davvero e non la mettere in condizione di mentire.
Spero di esserti stata d’aiuto.
Un bacio,
Simo